Final Fantasy XVI - Una bella storia che non vorrei rigiocare


Final Fantasy
è una serie che non ha bisogno di presentazioni, e che per anni ha rappresentato per molti la punta di diamante del genere JRPG. Il mio primissimo approccio fu brevemente con Final Fantasy X-2, ma è stato Final Fantasy VII il primo capitolo che ho portato a termine per intero, e che mi ha fatto davvero innamorare della serie. Con le sue meravigliose musiche, i suoi personaggi memorabili, il gameplay semplice ma dannatamente efficace, quel gioco ha messo assieme un effetto valanga e al giorno d’oggi ho praticamente giocato ogni capitolo numerato della serie.

Se c’è una cosa per cui questa serie si è sempre distinta è stata anche per la sua capacità di sperimentare e spingere sempre con nuove idee e meccaniche, con risultati che sono stati giustamente molto altalenanti. Questo è il prezzo che si rischia di pagare: io stesso ho amato con tutto il cuore dei capitoli di questa serie, e ci sono altri capitoli che desidero dimenticare.

Quando Final Fantasy XVI fu annunciato c’erano sicuramente molte speranze a riguardo: la serie stava per fare un ritorno ad un’ambientazione fantasy classico dopo anni di ambientazioni contemporanee o al limite del sci-fantasy, ed il gioco sarebbe stato prodotto da Naoki Yoshida, che si era affermato nell’ambiente grazie ad aver salvato Final Fantasy XIV. Il tono sembrava molto dark e prometteva una storia con un focus estremamente politico che richiamava molto le atmosfere dei giochi di Ivalice.

L’unico neo in tutto questo era la scelta di gameplay che ha continuato sempre di più a spostarsi sul lato action, abbandonando il sistema a turni. Personalmente comprendo come molti siano stanchi di questa deriva, e non è certo un bel messaggio quando il maggiore esponente del genere JRPG a turni in occidente sembra voler ripudiare il suo passato alla ricerca di maggiori introiti. Per quanto mi riguarda, fintanto che un gioco mi sa trasmettere emozioni e divertire a pieno, sono più che disposto a scendere a compromessi con un nuovo genere, e godermi ciò che mi viene offerto se questo mi sembra interessante.

E in questo caso parliamo di Final Fantasy, anche se non ero in prima linea all’uscita, sapevo che prima o poi lo avrei giocato, perchè per me è quasi un obbligo morale ormai. Quindi non indugiamo oltre e lanciamoci nel mondo di…


Final Fantasy XVI

Riguardo la Trama

La storia ha inizio a Valisthea, una terra che ha sempre vissuto di prosperità grazie all’intervento dei cristalli madre, venerati come divinità dalle loro nazioni. I frammenti dei cristalli hanno donato prosperità alle popolazioni grazie all’utilizzo della magia. Vi sono però coloro che non possono godere di tale prosperità, uomini chiamati Portatori. Sono marchiati dalla nascita e trattati come schiavi per la loro abilità di incanalare magia senza usare i cristalli, e sfruttati fino a che non vengono privati del tutto della loro energia fino a tramutarsi in pietra.


Eccezion fatta per i Dominanti, portatori in grado di incanalare l’energia degli Eikon, immense creature da poteri quasi divini che spesso vengono impiegati in battaglia. Loro sono gli unici che, grazie anche al loro immenso potere, sono in grado di ritagliarsi delle posizioni di rilievo all’interno di Valisthea nonostante la loro condizione.


Ultimamente la luce dei cristalli ha iniziato a svanire, e la terra lentamente si sta tramutando in una distesa nera, inospitale e invasa da mostri. La pace viene meno quando i regni del continente iniziano lentamente a farsi una guerra spietata nel disperato tentativo di ottenere più terre e sopravvivere sopra ogni altra nazione: ed è in questo frangente che la storia di Clive Rosfield ha inizio.


Primogenito del Granduca di Rosaria, fin da giovane è stato addestrato come soldato per fare da scudo a suo fratello minore Joshua. La sua vita viene sconvolta la sera in cui il ducato viene attaccato a sorpresa dall’impero di Sanbreque, quando dentro di lui si risveglia un potere che non era consapevole di possedere, e lo trasforma in Ifrit, un Eikon le cui origini sono avvolte nel mistero.


Dopo una vita da schiavo, la svolta arriva quando si ricongiunge con la sua amica d’infanzia Jill e un uomo chiamato Cid. Cid è stanco della situazione attuale di Valisthea, è stanco delle schiavitù dei portatori, delle guerre continue che favoriscono i pochi e lasciano morire i molti, ed ha anche studiato da anni un modo per risolvere il problema della piaga che sta distruggendo la terra, ed è per questo che ha bisogno dell’aiuto di Clive.


Cid e il suo gruppo di rivoltosi vogliono riplasmare il mondo di Valisthea, rompere le catene della schiavitù e creare una nuova società dove tutti possono essere liberi di vivere e morire alle loro condizioni, e per fare questo bisognerà distuggere i cristalli madre!



La storia ha un tono prettamente molto cupo e serio. Tratta anche tantissime tematiche, da sfruttamento e discriminazione, ad anche una componente ambientalista con i cristalli madre che assorbono la magia dal mondo riducendo la terra in una landa inospitale, un concetto che mi ha ricordato tantissimo i reattori Mako di Midgar in Final Fantasy VII.


Il trattamento dei portatori in Valisthea è assolutamente brutale e il gioco non si fa remore a mostrare a pieno la totale deumanizzazione di queste persone, da madri che abbandonano i loro figli nel momento in cui manifestano questa capacità, persone costantemente picchiate e sfruttate fino alla loro morte, addirittura bambini che trattano portatori alla stregua di animali domestici. 


Una quest che mi è rimasta particolarmente impressa è quella di una bambina che ti chiede aiuto a rintracciare il suo portatore, per poi arrivare a trovare il suo corpo pietrificato. La bambina inconsapevole di ciò che ha appena fatto comanda al portatore di rialzarsi e fargli vedere ancora qualche trucco magico che sapeva fare, facendo intuire che l’avesse trattato come un giocattolo fino a consumarlo del tutto.


Vi è anche una forte critica per la classe politica sempre impegnata a pensare ai loro bisogni, rimpolpare le loro casse, espandere il loro regno in una costante lotta per la supremazia, e chiunque sia sotto di loro è visto solo come una persona da sfruttare per un fine. Persino alcuni alleati per la causa di Cid lo fanno nella speranza di ottenere qualcosa in cambio, più che credere nella causa a lungo termine.


Per fortuna non è tutto cinismo e depressione, vi sono delle persone care che si fanno in quattro per cambiare il sistema, aiutarti in segreto, dare supporto ai portatori e creargli un luogo dove possano passare il resto della loro vita in libertà e dargli una speranza per ricominciare. Ho apprezzato davvero tanto l’aspetto familiare che si trova nel rifugio di Cid e uno dei lati positivi delle missioni secondarie è che dedicano spazio e piccole storie a questi alleati che si dipanano lungo tutto il gioco. Questa è stata tra le cose che più ho apprezzato.



Non posso fare a meno di notare come la storia sembra stia cercando di gestire troppe cose insieme, soprattutto per le rivelazioni che emergono dopo la distruzione del primo cristallo madre. La componente politica sembra sempre di più scemare, rimane una tematica sempre presente, ma la storia principale sembra sempre più andare in una direzione più tipica per un JRPG, con un impellente minaccia apocalittica di una nuova entità che ha decisamente precedenza su tutto il resto.


Non aiuta come molto della storia, realtà e aspetto politico delle varie nazioni di Valisthea, finisca con l’essere gettato addosso al giocatore tutto in una volta in lunghissime e noiose lezioni di storia e mitologia che faticano a restarmi impresse, anche se riuscissi a restare completamente concentrato durante l’intera sezione di dialogo.


Scoprire e vivere in prima persona le dinamiche di nuovi mondi è una delle attrattive principali di questo genere di giochi ed è un peccato che sia stata gestita in questo modo eccessivamente grossolano per uno sviluppatore del calibro di Square Enix.


Ciò che è stato reso però in maniera eccezionale è stato la presentazione, questo gioco è assolutamente stupendo visivamente, i modelli dei personaggi sono curatissimi e molto espressivi, gli ambienti sono vasti e suggestivi e le battaglie tra Eikon sono di una spettacolarità rara, puro piacere per gli occhi se adorate scene d’azione ultra dinamiche e ricche di effetti speciali. Su questo Square Enix non sbaglia assolutamente mai un colpo, anche se devo criticare la piattezza dei colori. 


Capisco che l’intento è di dare l’idea di un mondo low fantasy, più cupo, per andare a braccetto con le tematiche trattate, ma ci sono tantissimi momenti dove i colori sono molto desaturati e questo impedisce a molte delle location di avere l’impatto che dovrebbero avere. Persino un gioco come Final Fantasy VII nella sua ambientazione moderna, molto spoglia e inquinata, di un mondo all'apice di una catastrofe ambientale, riusciva comunque ad avere colori che brillavano e lasciavano il segno.


Vorrei poter riservare le stesse lodi per il lavoro di Masayoshi Soken alla colonna sonora, non la trovo per niente brutta, ma nessuna traccia è stata in grado di rimanermi particolarmente impressa, fanno tutte il loro lavoro fantastico in game, ma per me non sono state davvero memorabili.


Riguardo i Personaggi

Clive è l’unico personaggio che possiamo controllare in questo gioco e di conseguenza è il personaggio che più di tutti riusciamo a seguire. Devo dire di averlo particolarmente apprezzato come protagonista. Lo vediamo crescere, passare da giovane adolescente pieno di sogni e speranze, a schiavo apatico il cui unico scopo una volta raggiunta la libertà è vendicarsi, fino a giungere all’uomo che prenderà le redini della resistenza facendosi carico del peso del mondo. 


Mi è piaciuto davvero tanto vederlo crescere, superare i suoi momenti più difficili come la realizzazione di avere quasi ucciso il fratello, per poi riuscire a ritrovare la speranza quando incontra dei superstiti del ducato di Rosaria, ed infine diventare colui che si fa carico di donare quella stessa speranza al resto del mondo. Ben Starr inoltre ha fatto un ottimo lavoro nel dare la sua voce a Clive nei momenti più concitati e passionali, si riesce a sentire tutta la sua rabbia e sofferenza uscire fuori dallo schermo.


L’unica cosa che penso manchi a Clive è una buona compagnia con cui le personalità possano rimbalzare, non sempre i personaggi che lo accompagnano hanno dialoghi che rendano bene il loro legame o la dinamica tra loro. Molte delle iterazioni sono purtroppo molto sterili e questo danneggia il gioco soprattutto nelle lunghe fasi di esplorazione. 


Vi sono comunque delle piccole scene sparse che lasciano il segno, tra Clive e gli altri membri della resistenza. La scena più bella per me sarà sempre quando Clive si riunisce per la prima volta con suo Zio Byron, e per farsi riconoscere inizia a recitare un passaggio di un’opera teatrale che spesso facevano insieme: per me è stato un momento davvero toccante. Purtroppo corrono il rischio di sembrare una collezione di scene sparse per la lunga durata ciascuno incentrata su un personaggio in particolare che vivono e muoiono in quel piccolo momento. Questo perché il resto del cast, nonostante il potenziale, sono tutti accomunati dall’essere usati molto poco, e questo purtroppo vale anche per gli antagonisti. 


Questo gioco ha un approccio molto episodico con la narrazione e purtroppo soffre del problema che nel momento in cui l’episodio incentrato su quel personaggio termina, quest’ultimo non riesce più ad avere una presenza incisiva! Per quanto posso aver apprezzato personaggi come Cid, Gav, Dion e Benedikta, penso che condividano tutti lo stesso problema di fare una fantastica prima impressione, ma poi non avere abbastanza tempo per lasciare un grosso impatto a lungo termine


Non che siano privi delle loro scene madre, soprattutto tutto l’arco di Dion nell’impero di Sanbreque l’ho trovato gestito magistralmente, ma a parte quello e il suo intervento nella conclusione del gioco, ho sentito molto la sua mancanza. Un personaggio che ne soffre particolarmente è Jill.



Jill… Mi spiace, ho provato e voluto apprezzarla come personaggio fino alla fine, ma purtroppo penso che con lei abbiano sbagliato praticamente tutto, ed è doppiamente grave essendo l’unico personaggio femminile con un ruolo più attivo. Final Fantasy è sempre stata una serie che ha vantato dei personaggi femminili fantastici: Rydia, Terra, Tifa, Aerith, Garnet, Yuna… È davvero triste vedere come gli ultimi due titoli hanno mancato il bersaglio platealmente.


JIll è l’amica d’infanzia e fidanzata di Clive, ed è praticamente tutto ciò che posso dire a suo riguardo. Il suo arco nel Regno di Ferro è talmente breve da sembrare più una missione secondaria, la sua personalità non rimbalza bene con Clive ed è silenziosa al punto che se non fosse visibile su schermo ti potresti dimenticare che esiste! I due hanno così pochi momenti di intimità che deve essere qualcun altro a dire a Clive, “Jill ultimamente è molto triste, puoi magari sentire se ha qualche problema?

Questo momento è stato la ciliegina sulla torta per me.


Forse parte del suo atteggiamento freddo è dovuto al fatto che volevano enfatizzare moltissimo la sua natura come dominante di Shiva, ma questo ha danneggiato troppo il personaggio. Non è memorabile e la sua relazione con Clive sembra messa lì per obbligo. Mi dispiace davvero tanto per lei perché volevo davvero apprezzarla e Final Fantasy si MERITA che i suoi personaggi femminili siano più incisivi.


Tutto sommato la mia esperienza non è stata così negativa con i personaggi, ma se ripenso a dinamiche tra i questi è difficile non sentire che manca quel qualcosa per rendere il gruppo più una famiglia unita, una cosa che era riuscita benissimo ad esempio a Final Fantasy XV. Non saprei dire se sia una colpa della scrittura, il voler mantenere un tono eccessivamente serio o il fatto che Clive sia il solo personaggio giocabile, ma c’è tanto potenziale sprecato in questo gioco.


Riguardo il Gameplay

Turni o Niente Turni, questo è il dilemma che viene spesso menzionato riguardo ai JRPG. Per alcuni sono necessari e un capostipite del genere, per altri sono uno stilema di gameplay antiquato dettato più da limitazioni dei tempi. Personalmente mi sento solamente di dire che per quanto non abbia nessun problema con gli action RPG, se Final Fantasy deve propormi un altro capitolo come questo, allora è meglio fare marcia indietro il prima possibile.


Il primo approccio non è stato per niente negativo, Clive si controlla fluido come il burro, il gioco ha un'ottima mobilità ero curioso di vedere quali nuove abilità mi avrebbero donato i vari Eikon. Fenice e Shiva focalizzati per la mobilità, Garuda da usare per stordire i nemici più forti e Titano aveva una parata facilissima da usare persino per una persona come me che ha seri problemi con quel tipo di meccaniche. 


Peccato che più lungo il gioco andava, più a lungo i problemi iniziavano ad emergere e arrivato a 60 ore di gioco, nonostante avessi ottenuto il miglior equip possibile e avessi tramutato in un arte lo sciogliere barre della vita il più rapidamente possibile, mi sentivo completamente esausto.


Il problema principale è la varietà: Clive ha solamente un’arma, la sua fidata spada, con la quale ha un'unica combo con cui infierire sui nemici, e un attacco magico a distanza di cui ho faticato a trovarne utilità. Premendo i dorsali quei due pulsanti di attacco diventano rimpiazzati da abilità speciali dei nostri Eikon e sono la fonte maggiore di varietà nel combattimento di questo gioco, avendo la possibilità di equipaggiarne fino a sei.


Alcune abilità sono improntate sul fare danno sul singolo avversario, altre sullo stordimento, altre sul controllo della massa, e per quanto non sia male come approccio per offrire varietà al giocatore, gli Eikon sono purtroppo distribuiti durante il corso della trama, il che rende le tue opzioni molto limitate per molto tempo.



Non vi sono multipli stili di combattimento, non vi sono altre armi, non ci sono più tasti di attacco che donano la possibilità di creare combo più variegate che offrono possibilità di espressione al giocatore. È sempre lo stesso approccio a tutte le battaglie, con nemici che hanno fin troppa vita.


Nonostante fossi sempre molto attento al mio equipaggiamento non ho mai sentito un miglioramento drastico nella mia forza. Solitamente in questo genere quando si arriva a un certo livello molti nemici semplicemente esplodono a contatto, qua anche se ero ben 10 livelli sopra i miei attacchi normali sembravano solo marginalmente meglio rispetto a prima, ancora peggio se il nemico fosse dotato di una barra di stordimento a proteggere i suoi punti vita.


Purtroppo combattere è l’unica cosa che offre questo gioco, le 76 missioni secondarie finiscono quasi tutte in combattimento e le cacce ai mostri sono un'ulteriore serie di Mini boss da affrontare fuori dal dungeon. Non ci sono minigiochi di nessun tipo, nessun gioco di carte, niente pesca, nessun modo di passare il tempo se non solamente combattere.

Ma c’è in tutto questo almeno un briciolo di positività?

Si, le battaglie fra Eikon sono assolutamente spettacolari e pura adrenalina in vena, soprattutto per un amante dell’azione esagerata come me. Sono due mostri giganti che si picchiano brutalmente in uno spettacolo di luci, magia e distruzione, con una regia magistrale. A livello pratico sono forse anche più semplicistiche dei combattimenti normali di Clive, avendo molte meno opzioni in forma Ifrit, ma queste non sono battaglie che sono state create per essere impegnative a livello di gameplay, esistono per essere pura scena e per quanto mi riguarda fanno la loro parte magistralmente.


Se questo dovesse sembrare troppo poco… Abbiamo un compagno animale al nostro fianco chiamato Torgal che combatte sempre al nostro fianco ed è il migliore personaggio del gioco perchè è un bravissimo cucciolone!

In Conclusione

Mi rendo conto che non ho dipinto questo gioco nel migliore dei modi, ma non posso nascondere come mi sono sentito allo scoccare della settantesima ora affrontando l’ennesimo mostro uguale. 


La storia ha fatto molto nell’incentivarmi ad andare avanti, ero intrigato da ciò che stava succedendo, ero curioso di scoprire cosa si sarebbe rivelato andando avanti e conoscere nuovi personaggi. Nonostante i suoi difetti mi sono comunque divertito e ho apprezzato l’esperienza... Ma in questo momento non sento che avrò voglia di giocare in un futuro, ed è strano per me con Final Fantasy perchè se un capitolo mi piace, tendenzialmente ritorno da lui un po’ di tempo dopo. Se dovessi classificare questo gioco insieme agli altri capitoli principali direi che è verso la metà bassa.


Personalmente vi consiglio di dargli una chance, il gioco è disponibile su tutte le console ad eccezione di Nintendo, ma su Steam in particolare si possono trovare delle ottime offerte che includono anche i DLC extra. Quindi se il vostro PC è all’altezza vi consiglierei di comprarlo su lì, avete anche prestazioni migliori in generale.


Invece cosa ne pensate voi di Final Fantasy XVI? Vi è piaciuta la storia? Vi ritrovate con alcune delle mie stesse critiche? Preferite l’action o i turni? Qual è il vostro personaggio preferito e perché è proprio Torgal?


Fatemi sapere cosa ne pensate ragazzi, sono davvero curioso di sapere cosa ne pensate. Per tutti gli altri andiamo come di consueto nella…


SEZIONE SPOILER - Procedi a tuo rischio e pericolo

Ho parlato in precedenza di come la componente politica diventa sempre più in secondo piano in questa storia, questo perché dopo la distruzione del primo cristallo madre, un’entità farà il suo ingresso in questa storia per diventare la più grande minaccia per Valisthea: Ultima!


Ultima è un'entità che risale alla notte dei tempi, un'entità quasi divina che è l’ultimo rimasto di una specie antica il cui mondo fu distrutto dalla stessa piaga che sta affliggendo Valisthea a causa del loro abuso di magia. Della loro collettività è rimasto solamente un unico corpo artificiale che sta disperatamente cercando la sopravvivenza.


Una volta arrivato su Valisthea ha piazzato i cristalli madre con lo scopo di prosciugare il pianeta del suo etere e, una volta trovato un ospite degno, reclamare il suo corpo per resettare il mondo e creare un nuovo paradiso dove lui e la sua collettività possano prosperare.


Ultima come cattivo l’ho trovato fantastico, il suo design è per lo più umano, familiare ma alieno allo stesso tempo e questo gli offre una forte presenza. Ogni volta che compare vuoi prestare attenzione a ciò che sta dicendo, ma la parte che ho trovato più interessante di lui è come riuscisse ad essere sottile nel suo modo di agire.


Ultima non è il classico cattivo che arriva in grande stile seminando distruzione, è molto più maligno e sottile. Si insinua nella tua mente, fomenta i tuoi dubbi e paure, ti plagia fino a trasformarti in ciò che vuole e tu, a volte senza renderti conto, farai il suo volere. Il modo in cui si è insinuato nell’impero di Sanbreque e sia riuscito a farlo completamente collassare dall’interno mettendo contro Dion e suo padre senza muovere un dito è stato fantastico.


Anche lui però come tutti, ha del potenziale sprecato!

C’è un momento nella trama dove Joshua usa il suo stesso corpo per sigillare Ultima, in quel momento ci sono rimasto di sasso perchè, Clive e Joshua finalmente si erano appena riuniti e mi aspettavo che l’influenza di Ultima cominciasse ad avvelenare il fratello, mettendoli gli uni contro gli altri. Dopotutto lo scopo finale di Ultima è quello di rompere mentalmente Clive e prendere il suo corpo come ricettacolo… e quale modo migliore se non quello di costringerlo ad affrontare il suo amato fratello che da tempo credeva morto?


Joshua è un personaggio con cui ho un rapporto un pò complicato, il forte legame che lega i due fratelli fin da inizio gioco è costruito benissimo è il loro legame diventerà il fulcro centrale della storia fino alle parti finali, dove insieme decideranno le sorti di Valisthea. Nella parte centrale mi è però sembrato ci fosse un enorme vuoto poco sfruttato. 


Dopo gli eventi della caduta di Rosaria, Joshua si impegna ad investigare per conto suo riguardo alle origini di Ifrit e per molto tempo sembra più che deciso a stare lontanissimo dal fratello, aiutarlo nell’ombra se necessario ma mai arrivare ad un vero dialogo. C’è questa sensazione di tensione non detta tra i due, che permea per tutta la durata del gioco, come se volessero tenersi nascoste le cose apposta. Ma questa mancanza di iterazioni un pò rovina il loro rapporto ai miei occhi.


Secondo me sarebbe stato più giusto che nella parte centrale i due diventassero nemici. Avere un Joshua che cerca di fermare Clive convinto che la sua trasformazione in Ifrit e il suo ottenere potere e distruggere i cristalli possano portare solo catastrofe. Sfruttare l’idea di Joshua, manipolato da Ultima, spinto in questo scontro tra fratelli, e avere una riappacificazione tra i due verso il finale sarebbe stato molto più di impatto.



Invece l’unica volta in cui Ultima sembra volersi muovere più diretto contro Clive, lo fa usando Barnabas, il dominante di Odino che è ormai completamente piegato mentalmente ad lui e non ha più altro scopo nella vita se non portare a compimento il volere del proprio padrone. 


Barnabas mi ha annoiato dopo due secondi che ha aperto bocca… Questa è una cosa molto personale, sono stanco di personaggi nichilisti la cui unica motivazione si riduce a gli umani sono il male per colpa del libero arbitrio, come sarebbe meglio se rinunciassimo alla nostra volontà verso un potere maggiore, come la nostra volontà crea solamente male che genera altro male


Sono discorsi pre fatti che potrebbero uscire da qualsiasi bocca e non hanno nulla di personale, non sappiamo assolutamente niente su Barnabas e questi discorsi servono solo a far finta che abbia uno spessore ad un personaggio che non ne ha per niente, è stato un tentativo alquanto goffo per creare uno specchio di quello che sarebbe stato Clive se si fosse arreso.


Personalmente se avessero sfruttato molto meglio la sua figura manipolatrice, quasi da orrore cosmico avremmo potuto ottenere una storia non solo molto più potente, ma anche mantenere meglio il focus sulla natura politica di questa storia, quando invece sembra molto accantonata dopo che Utima fa la sua comparsa.


Nonostante tutto mi è piaciuto molto come cattivo e solo il futuro ci potrà dire se verrà ricordato come uno dei migliori o finirà come molti altri un pò nel dimenticatoio.


Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto Ultima come cattivo? Avreste preferito che la storia sarebbe andata in un’altra direzione? Cosa avreste cambiato voi di Final Fantasy XVI? È diventato uno dei vostri capitoli preferiti o è per voi uno dei peggiori? Di nuovo come sempre, non esitate a farvi sentire!


Comments

  1. FF XVI!
    Un gioco di cui ho seguito la prima parte senza giocarla.
    E di cui scopro i dettagli grazie a te.
    Condivido però le impressioni su Jill e Joshua, anche a me è sembrato che fossero afflitti dai problemi indicati.
    Non sapevo che Barnabas fosse COSI' inesistente e piatto.
    I personaggi nichilisti non mi dispiacciono ma devono essere usati bene.
    E comunque Torgal nel cuore ❤️

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    Replies
    1. Purtroppo si ci sono molte occasioni sprecate coi personaggi, belle basi a volte a volte anche una buona resa per alcuni ma per altri ti lascia proprio quel sentore di nulla. Jill e Barnabas sono i peggiori offensori. Per fortuna abbiamo Torgal

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