Soul Blazer - Riportare in vita il mondo un Dungeon alla volta

Da quando ho deciso di aprire questo blog, ho avuto anche intenzione di resuscitare il mio canale Youtube. Avevo iniziato 10+ anni fa, mi è sempre piaciuto il mondo dei Let’s play e volevo a mio modo contribuire. Andando avanti ho lentamente perso le energie di continuare, ma adesso ho deciso di dargli una seconda possibilità, come attività a parte, e così ho deciso di parlare del primo gioco che ho deciso di giocare per il canale.


Soul Blazer!


Soul Blazer è stato sviluppato da Quintet nel 1992 per il Super Nintendo, pubblicato da Enix è stato il loro primo gioco in una serie di Action RPG che andranno a comporre quella che i fan hanno soprannominato la “Trilogia di Gaia”, siccome i giochi condividono molte tematiche nelle loro storie nonostante non siano strettamente connesse tra loro.


La storia ha inizio nell’impero di Freil, dove correva voce che il suo regnante Re Magridd fosse un sovrano giusto, ma in realtà era un tiranno avido, mai soddisfatto dalle sue ricchezze e sempre desideroso di accumularne sempre di più. I suoi desideri giungono all’orecchio di un'entità chiamata Deathtool la quale promette di soddisfarli nel momento in cui verrà evocata nel suo mondo. Re Magridd costrinse Dr. Leo, il più grande scienziato dell’impero, a costruire una macchina per completare il rituale e una volta evocato, Deathtool offrì un pezzo d’oro per ogni anima che venisse portata al suo cospetto.


Lentamente ma inesorabilmente il mondo fu privato di ogni vita e anche Re Magridd soccombe al suo destino come una delle tante anime di cui si cibò Deathtool. The Master osservando dai cieli manderà uno dei suoi emissari sulla superficie con lo scopo di distruggere Deathtool e la sua armata di demoni, per riportare la vita e l’equilibrio nel mondo. Questo emissario porterà il nome di Soul Blazer.


La storia seguirà Soul Blazer in varie località del mondo, riportandole in vita liberando le anime dei viventi dai mostri dell’armata di Deathtool fino al loro inevitabile confronto diretto. La storia contiene tematiche che diventeranno ricorrenti nel catalogo di Quintet, il costante conflitto tra inferno e paradiso, l’amore per la natura, regnanti che finiscono sempre per cedere ai loro istinti peggiori e infine il nostro rapporto con la tecnologia.


Sfortunatamente per quanto questi temi siano presenti in questo gioco, non sono gestiti in maniera curata, anzi a volte sembrano molto legnosi e impacciati, non aiuta una traduzione dall’inglese che a volte sembra eccessivamente letterale. I personaggi chiave di questa storia, Dr. Leo e Re Magridd appaiono molto tardi nella trama essendo tra gli ultimi personaggi ad essere salvati. Vi è anche un tentativo di una storia d’amore tra Soul Blazer e Lisa, la figlia di Dr. Leo, ma anche questa è molto all’ultimo minuto e gestita in maniera un pò goffa.


Nonostante i suoi difetti ci sono alcuni aspetti della storia che mi han lasciato una bella impressione, dato che questo è un mondo dove esiste il concetto di reincarnazione, ci sono momenti dove riesci a vedere dei flashback delle vite passate di alcune persone che possono essere un pò cupi a volte. Come un padre e un figlio che stanno vivendo i loro ultimi momenti assieme e quando raggiungi nel dungeon il posto in cui è avvenuta quella visione, puoi trovare una singola gemma, che si scopre essere l’unica cosa che possedeva il bambino prima di morire.


Un momento che ho trovato un pò toccante è quando parli con un uomo che era depresso e si sentiva solo dopo la morte di sua moglie, un giorno ha deciso di adottare una capra che stava fuori da casa sua e se parli con questa capra scopri che è la reincarnazione di sua moglie ed è contenta di poterle stare vicino di nuovo e aiutarlo a stare meglio, anche se adesso non sia più umana.


Quindi la storia ha un potenziale che non è riuscita del tutto a realizzare, che dire dunque del gameplay?


Mappa del mondo di Soul Blazer
Soul Blazer è un action RPG con una struttura molto simile a Gauntlet, atterri in una zona del mondo, inizi ad esplorare un dungeon pieno di punti di evocazione chiamati Tane di Mostri, dove affronti orde di nemici fino a che non sono tutti sconfitti e la tana può essere sigillata, per ogni tana che viene sigillata nuove creature saranno salvate e la zona di atterraggio lentamente si riempirà di vita. Una volta completato il dungeon si affronterà il boss della zona, verremo ricompensati con un oggetto di trama per poi muoversi nell’area successiva.


Il tuo personaggio è equipaggiato con spada e armatura che vengono lentamente potenziate in ogni area, ci sarà anche una buona scelta di attacchi magici per aiutarti. Non hai una barra di MP in questo gioco, i nemici rilasciano gemme quando vengono sconfitti, più gemme collezioni più attacchi magici potrai usare. Sconfiggere nemici salirà gradualmente di livello e questo curerà del tutto la tua barra della vita durante esplorazione. Il gioco è molto diretto e lineare, mostra praticamente tutto nei primi minuti di gioco.


La difficoltà in generale va da media a molto facile. All’inizio il tuo personaggio ha molta poca vita e quindi devi gestire i tuoi movimenti con attenzione altrimenti la tua vita verrà prosciugata in fretta, alcune sezioni possono anche essere un po’ caotiche richiedendo che tu eviti alcuni proiettili magici, il che a volte può essere opprimente. Puoi portare una sola erba medica la quale ti curerà del tutto nel momento in cui muori, assicuratevi solo di averla equipaggiata nel momento del bisogno. Alla morte in questo gioco si ritorna alla zona di atterraggio perdendo anche tutte le gemme guadagnate, tane dei mostri già sigillate resteranno tali, il che è buono in quanto non dobbiamo sconfiggere di nuovo nemici già affrontati in caso dovessimo fare un minimo di backtracking.


Sono principalmente due fattori a rendere questo gioco molto facile. Il primo è il pathfinding dei nemici, la maggior parte di loro sono intesi per inseguire il nostro personaggio lungo la mappa e non hanno opzioni a distanza su cui fare affidamento, questo significa che dovrai cercare di attaccare anche mantenendo un minimo di distanza. Sfortunatamente imparerete in fretta come determinati posizioni sulla mappa, che non sono difficili da trovare,  alcuni nemici finiranno per posizionarsi in punti dove non potranno mai colpire il tuo personaggio e smetteranno di muoversi, rendendoli facili preda dell’ampio raggio d’azione dell’attacco con la spada.


Il secondo aspetto che rende facile questo gioco sono i bracciali che puoi equipaggiare come accessori. Ce ne sono tre, il bracciale scudo che dimezza i danni ricevuti, il bracciale del potere che raddoppia i danni inflitti ai nemici e infine il super bracciale che è una combinazione dei due e per fortuna ottieni questo accessorio molto vicino alla fine del gioco. Questi accessori sono potenziamenti senza nessuno svantaggio, permettendoti di mitigare molti danni oppure giocare in modo spericolato perché ucciderai molti nemici in un paio di colpi.


Questi due aspetti possono rendere la maggior parte dell’esplorazione nei dungeon una passeggiata, ma puoi comunque morire se non stai attento ai danni che subisci, ma il più delle volte supererai il livello con relativa facilità.


I boss possono comunque una sfida. Non puoi fare troppo affidamento su una guerra d’attrito contro di loro, dovrai essere concentrato e trovare i posizionamenti migliori per schivare i loro attacchi mentre infliggi loro danno, visto che la loro barra della vita sarà sempre il doppio se non il triplo di quella del tuo personaggio. Deathtool in particolare è una sfida abbastanza impegnativa, vi sono molti proiettili da evitare, puoi soltanto danneggiarlo in momenti specifici e siccome lo puoi colpire solo con la magia, devi anche gestire il tuo consumo di gemme. La prima volta che l’ho affrontato mi ci sono voluti un paio di tentativi per batterlo.


Questo gioco può essere abbastanza ripetitivo e molto facile, ma è anche il motivo per cui lo trovo godibile da giocare una volta ogni tanto. Giocarlo è molto rilassante per me, avviarlo, andare attraverso un dungeon, assistere alla rinascita della città e poi fermarmi per continuare il giorno dopo. Per tutti i difetti di questo gioco, la sua natura da pick up & play è perfetta per quando voglio rilassarmi.


Lisa al tramonto
A vederlo oggi Soul Blazer ha una presentazione molto datata, sia il tuo personaggio che gli altri mostri sono molto piccoli e carenti nei dettagli, da molto l’impressione di un gioco che ha ancora la sua estetica con le radici nell’era 8 bit, detto questo però mi piacciono molto gli ambienti in questo gioco! La maggior parte sono molto standard, ma ce ne sono alcuni che sono molto dettagliati e vivaci, tra i miei preferiti c’è il dungeon sottomarino, l’estetica spaziale del livello finale e un dungeon che un diorama di città dove affronti soldati giocattolo.


Mi piace in particolare l’effetto quando liberi una tana di mostri e vedi la città lentamente ricostruirsi facendo apparire tutti i vari livelli della grafica pixel. Il boss finale e un ritratto di Lisa durante i titoli di coda, sono tra i miei sprite preferiti in un gioco Super Nintendo.


Mi è piaciuta moltissimo anche la musica. Yukihide Takekawa ha messo insieme una colonna sonora davvero divertente per questa avventura: dagli intensi organi del regno del Master, al confortevole tema della città anche nella sua versione più allegra, fino al bellissimo tema dei titoli di coda. Il punto forte sono soprattutto i temi dei dungeon, hanno una linea di basso potente e un ritmo incalzante che li rende perfetti per alleviare la natura ripetitiva di questo gioco e non vi sono ripetizioni, ogni zona ha il suo tema specifico il che ti invoglia a voler scoprire cosa c’è in serbo nel prossimo dungeon.


Ho scelto Soul Blazer come primo per il canale apposta per com’è facile da approcciare e per com’è rilassante da giocare. Questo sembra un gioco dove il team aveva molte idee sul tavolo ed era in una fase in cui stavano cercando di scoprire come metterle assieme in un pacchetto divertente e coeso, e anche se non colpisce in pieno l'obiettivo in questa occasione, sono tutti blocchi messi assieme che ripagheranno davvero tanto in futuro, visto che lo stesso team arriverà a creare uno dei miei videogiochi preferiti in assoluto, Terranigma.


Se siete interessati e volete vedere questo gioco in azione, potete farlo sul mio canale Youtube, sfortunatamente questo gioco non ha ancora avuto una riedizione su console moderne, quindi se volete giocare, dovete affidarvi ad altri metodi. Se ci avete già giocato fatevi sentire nei commenti e ditemi un pò cosa ne pensate a riguardo!


Per chiunque di voi che abbia già giocato questo gioco, ho un paio di cose che voglio aggiungere sulla trama, quindi seguitemi nella…


SEZIONE SPOILER - Procedete a vostro rischio e pericolo


Voglio in particolare parlare di alcuni momenti riguardo i personaggi principali in questa storia: Dr. Leo, Re Magridd e Lisa.


Copertina Giapponese
L’arco di Dr. Leo in questo gioco è fare i conti con il suo senso di colpa per la macchina che ha costruito e le vite sacrificate a Deathtool per via di essa, il gioco condanna questa sua azione ma sottolinea anche come la tecnologia di per sé sia un aspetto importante della nostra vita e di come sia l’abuso di essa a portarci verso la condanna.


Dr. Leo costruì la macchina perché temeva per la vita di sua figlia, nelle sezioni finali del gioco la storia si ripete. Lisa viene presa nuovamente in ostaggio ma questa volta Dr. Leo sacrifica se stesso pur di salvarla, senza di lui nessuno avrebbe più replicato i suoi lavori. Si tratta di una misura estrema, ma trasmette comunque il messaggio che gli uomini di scienza per primi dovrebbero preoccuparsi delle conseguenze dei loro lavori e prevenire che le loro tecnologie vengano abusate.


Re Magridd è l’ultima persona che salvi e nonostante ammetta di essere un fallimento come regnante, c’è un momento in cui ammette che ha stretto il patto con Deathtool per impressionare la regina con la sua ricchezza, che mi ha lasciato un pò l’amaro in bocca perchè sembra quasi come se stesse cercando di scaricare il barile piuttosto che prendersi la responsabilità delle sue azioni, il che può essere in linea col suo essere rappresentato come un debole, ma va contro all’idea che dovresti pensare che si sia riabilitato. Penso davvero che avrebbe dovuto essere una presenza più incisiva nella storia.


E per quanto abbia criticato la storia d’amore con Lisa, c’è un momento nel finale dove Soul Blazer rinasce come umano, ma perde tutti i suoi ricordi nel mentre, quindi lui e Lisa devono sostanzialmente ricominciare da capo e il gioco finisce con questa nota agrodolce che potrebbero ritrovare il loro amore di nuovo. L’esecuzione è comunque carente, ma ho apprezzato che non hanno preso la soluzione veloce avendo Soul Blazer che magicamente recupera tutti i suoi ricordi nel finale.


Di nuovo è un'esecuzione molto incasinata ma è chiaro che gli scrittori avessero una visione chiara, ma non hanno avuto i mezzi per realizzarla a pieno.


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