Castlevania Nocturne Stagione 2 - L’importanza di guarire
La prima stagione di Castlevania Nocturne è diventata una delle mie stagioni preferite in tutta la storia di Castlevania di Netflix. Bellissima atmosfera, tematiche molto ben presentate e una forte scrittura dei personaggi. Nonostante il tono fosse molto tetro e molta della storia fosse scritta in funzione di prepararsi alla stagione successiva, ciò non l’ha resa meno godibile, e adesso che la seconda stagione è finalmente disponibile, c’è solamente una domanda da porsi. Ha ripagato la lunga attesa?
Castlevania Nocturne Stagione 2
Riguardo la Trama
Per quanto possa essere ovvio, se non avete visto la prima stagione, non leggete oltre perché sto per rivelare molti degli eventi passati, siete avvertiti.
La storia inizia immediatamente dopo la conclusione della prima stagione: Machecoul è sotto il controllo di Erzsebet grazie ai poteri che ha ereditato dalla dea Sekhmet, Tera è stata trasformata in una vampira e Alucard ha salvato i nostri eroi all’ultimo minuto uccidendo Drolta.
Alucard racconta che stava investigando da tempo sulle attività di Erzsebet ma non è stato in grado di fermarla prima che si mobilitasse per conquistare la Francia. Riesce a scoprire che i poteri di Erzsebet attualmente sono incompleti, bere il sangue della dea Sekhmet l’ha resa potente, ma per completare il rituale ha bisogno di cibarsi anche del cuore della dea, il quale è contenuto all’interno della sua mummia, rubata secoli fa dalla tomba e adesso riposta al museo del Louvre. Alucard però, non può recarsi da solo a Parigi, ha bisogno dell’aiuto di Richter Belmont.
Questa richiesta d’aiuto arriva nel momento peggiore per Maria: si sente responsabile per la morte di sua madre, odia suo padre per essersi venduto come un codardo ad Erzsebet e adesso la sua figura fraterna sta per lasciarla sola per recarsi a Parigi con un altro vampiro e la sua potenziale fidanzata. Tutto questo la porta ad isolarsi e tenere tutti a distanza.
Per quanto Richter capisca il suo stato d’animo, fermare Erzsebet è prioritario, così si ritrova a chiedere aiuto a suo nonno Juste, che considera la persona migliore per supportarla nel suo lutto. Juste dal canto suo è inizialmente riluttante alla cosa, ma alla fine decide di spolverare il suo cappotto rosso e andare ad aiutarla.
Nel frattempo Erzsebet distrutta dalla morte di Drolta, scopre che alcune delle creature della notte sono state in grado di mantenere la propria coscienza. Questa notizia la spinge a tentare di riportarla in vita usando la macchina di forgiatura e il risultato è un successo. Drolta ritorna come ibrido tra un vampiro e una creatura della notte, rendendola addirittura immune alla luce solare. Una volta riunite, le due preparano velocemente un piano per pedinare Alucard, recuperare il cuore di Sekhmet e infine, conquistare Parigi.
La narrativa è divisa in due gruppi con Richter, Annette e Alucard in missione verso Parigi, mentre Maria, Juste e Mizrak rimangono a Machecoul per aiutare Maria a riprendersi e sorvegliare Erzsebet nel frattempo. Le due storie collimeranno in un'epica battaglia finale tra i nostri eroi ed Erzsebet.
In confronto alla prima stagione il ritmo generale è molto più veloce e carico d'azione, in particolare le sezioni dedicate a Richter. I temi di oppressione e superamento dei traumi sono più che mai presenti, specialmente con personaggi come Maria e Drolta che sono l’esempio perfetto dell’importanza di un percorso di guarigione.
A livello visivo questa serie è sempre stupenda e in questa stagione in particolare hanno fatto tutto il possibile per creare delle scene di battaglia mozzafiato che a volte sembrano uscite direttamente da un episodio di Dragon Ball. Il settimo episodio in particolare è stato il mio preferito, una rissa ininterrotta nel mezzo di Parigi con i nostri eroi che fanno di tutto per fermare un nemico che sembra quasi insensibile al dolore.
Riguardo i Personaggi
Avendo avuto il loro sviluppo nella prima stagione, il focus per Richter ed Annette è la loro relazione amorosa e la loro crescita nel diventare gli eroi che sono nati per essere. Richter imparerà col tempo ad essere meno arrogante in battaglia mentre Annette supererà le paure legate al lato più oscuro dei suoi poteri spirituali.
Alucard e Juste ricoprono lo stesso ruolo di mentori per la nuova generazione. Purtroppo Alucard mi è sembrato il personaggio più debole a livello di caratterizzazione, è sempre bello vederlo e i suoi battibecchi con Richter sanno essere esilaranti, ma ci sono stati un pò troppi momenti dove mi è sembrato più un nonno scorbutico uscito col piede sbagliato dalla bara e a tratti l’ha reso un pò pesante.
Ho apprezzato Juste molto di più! È stato bellissimo vedere questo vecchietto traumatizzato, decidere di riprendere in mano la sua vita e tornare in azione. Ha la pazienza di un santo ad aiutare Maria nel suo lutto e nonostante la sua età è ancora fortissimo quasi quanto Richter. Come Alucard anche lui ha i suoi momenti scorbutici ma ha avuto più occasione di mostrare anche quanto possa essere affettuoso quando vuole.
Sono stato contento che Mizrak e Olrox finalmente hanno avuto la possibilità di mettersi in mostra. La scorsa stagione sono stati subito stabiliti come coppia, ma sono stati un pò sprecati verso la fine. In questa stagione sono più i due lati di una medaglia, rappresentando le diverse risposte ad una chiamata all’azione.
Mizrak è un uomo normale, un combattente molto capace ma non ha la stessa forza degli altri membri del gruppo, ma nonostante si senta come se stesse combattendo una battaglia fuori dalla sua portata, non si arrende mai! Cerca sempre di dare il meglio di sé per aiutare gli altri.
Di riflesso Olrox è un potente vampiro azteco in grado di incanalare i poteri di Quetzalcoatl. Ha addirittura abbastanza potere per riuscire a sconfiggere un Belmont! Se solo volesse, potrebbe correre il rischio e aiutare gli altri a sconfiggere Erzsebet, ma decide di non farlo, perché se intervenire dovesse significare lasciarci la vita, allora significa che non vale la pena combattere.
Olrox e il suo rifiuto di agire erano davvero frustranti, ma dopo averci riflettuto… questo comportamento è il perfetto opposto di Mizrak e un parallelo per molti eventi nella vita reale. Dove coloro che hanno tutto il potere, preferiscono riposare sugli allori perché hanno troppo da perdere, mentre chi è senza il potere si mette sempre in prima linea per cercare di fare quello che possono pur di aiutare un minimo.
Come prevedevo, Maria è il personaggio che passa le pene peggiori questa stagione. Essendo una ragazza molto legata alla sua famiglia, si sente completamente persa dopo il finale della prima stagione, addirittura i suoi poteri di evocazione sono cambiati evocando creature molto più crudeli e aggressive da un portale oscuro. Il suo trauma lentamente la sta trasformando nella versione peggiore di sé: arrabbiata, vendicativa, isolata, e lentamente sta perdendo se stessa.
Scopriamo anche molto sul passato di Drolta: era una sacerdotessa di Sekhmet il cui tempo era stato razziato da alcuni esploratori, tra le razzie vi era anche la mummia della dea. Drolta fu l’unica sopravvissuta di quel massacro e da allora ha dedicato se stessa a riportare in vita la dea della guerra, ripristinando il suo antico impero per far sì che il suo popolo non dovesse più patire lo stesso destino.
In tutto questo però, Drolta ha dimenticato un punto chiave del credo di Sekhmet. Non era solamente la dea della guerra, ma anche la dea della guarigione!
Guarire è essenziale per andare avanti nella nostra vita. tutti noi ad un certo punto ci ritroviamo con delle grosse ferite siano esse fisiche o mentali. Per quanto si voglia cercare di evitarlo, tutto ciò che ne guadagnerai sarà una vita vuota. E se di riflesso cerchi di sopprimere i tuoi traumi come se non fossero mai accaduti finirai per soffrirne doppiamente in futuro col rischio anche di allontanare chiunque pur di non mostrarti debole. Tutto questo però finirà col trasformarti nella peggiore versione di te stesso.
Drolta e Maria sono il punto focale del messaggio di questa serie di come una vera guarigione dai propri traumi. Le vediamo assieme avviarsi verso un cammino dove Maria riuscirà col tempo a vedere la luce, mentre Drolta viene spinta sempre di più verso il baratro.
Per quanto fossi perplesso all’inclusione di Sekhmet nella narrativa, ho capito che aveva molto più senso vista la dualità di cosa rappresenta e di come entrambi i suoi aspetti sono estremamente importanti e non si possono separare.
In Conclusione
Questa stagione è stata stupenda! Un’esecuzione del finale davvero magistrale. Tutti i personaggi hanno avuto una conclusione appagante, hanno chiuso tutti i punti aperti, seppur lasciando un piccolo spiraglio per un eventuale futuro e la battaglia finale è stata divertentissima da vedere.
C’è sempre il problema di avere troppi personaggi nel cast, a volte sembrava che stessero faticando pure a trovare il tempo per farci stare tutti, ma è davvero l’unico difetto che mi viene in mente. Spero che se ci sarà davvero una terza stagione, faranno in modo di ridurre un po ' il cast così che possiamo avere una storia più focalizzata che può anche esplorare meglio la loro crescita.
Questa serie è assolutamente da vedere, non solo se sei un fan di Castlevania, ma in generale se ti piace l’idea di uno show d’azione su cacciatori di vampiri. Dagli un’occhiata e fammi sapere cosa ne pensi, per tutti gli altri seguitemi nella…
SEZIONE SPOILER - Procedi a tuo rischio e pericolo
Ho parlato tantissimo dei personaggi perchè penso che siano la parte più importante di questa stagione, ma ho lasciato comunque da parte alcuni momenti che non volevo rovinare.
Edouard è il personaggio il cui arco mi ha lasciato più combattuto. Dopo la fine della prima stagione avevo aspettative alle stelle e anche in questa stagione mantiene il suo ruolo come sobillatore e istigatore di una rivolta tra i ranghi delle creature della notte, soprattutto dopo gli ultimi convertiti direttamente dall’esercito rivoluzionario. Durante la stagione lo vediamo cercare di convincere questo capitano a ribellarsi, riuscendo anche nel suo intento alla fine della stagione. Sfortunatamente, a tutto questo arco non sembra venir data molta importanza.
Le creature della notte hanno la loro battaglia separata dal resto dell’esercito di Erzsebet e non sembra nemmeno che questa ribellione sia stata qualcosa che ha impattato i suoi piani in modo significativo. Avrebbero dovuto rivedere questa scena sinceramente, non sono deluso, ma mentirei se dicessi che non mi è sembrata un pò un'occasione sprecata.
Ciò che hanno gestito davvero bene, è stata la discesa nella pazzia di Maria, tutto grazie alla presenza di sua madre Tera.
Nonostante sia stata trasformata in un vampiro, ha mantenuto un atteggiamento ribelle nei confronti di Erzsebet, la quale ha finito completamente con ignorarla, subito dopo che Drolta è tornata in vita. Rimasta ormai sola Tera, deve fare fronte al suo cambiamento di natura, affrontare la fame, gli istinti violenti, la bestia che continua lentamente ad emergere. Tera ha molti momenti in cui è a dir poco inquietante.
Ti dispiace per lei dopo tutto quello che ha passato e il suo unico desiderio è quello di tornare ad essere una famiglia con Maria, ma è chiaro che la sua presenza è deleteria per la ragazza. La spinge verso un sentiero oscuro facendola indugiare nei suoi nuovi poteri, usare come forza la rabbia per aver perso la propria famiglia, e tutti questi sentimenti negativi culminano con l’azione peggiore possibile…. Maria uccide suo padre Emmanuel a sangue freddo.
Quel momento non è stato il punto di svolta non solo per Maria, che ha realizzato il genere di mostro che stava diventando, ma anche per Tera che è riuscita finalmente a staccarsi da sua figlia per darle il tempo di guarire e andare avanti. Tuttavia, ci sono conseguenze per le proprie azioni, e quell’omicidio ha risvegliato qualcosa nelle profondità della chiesa.
Un ombra oscura si è cibata dell’anima di Emmanuel e da allora sta seguendo tutti nell’ombra, puntando gli occhi su Maria e avendo una strana influenza su Tera, come una specie di controllo mentale. Olrox chiama questa figura “Vecchio Coyote”, in riferimento alla divinità azteca della musica e dell’inganno Huehuecoyotl, ma usa anche un altro nome per descriverlo, un nome con cui tutti siamo più familiari… Mefistofele.
Quando ho visto quella scena alla fine del quarto episodio la mia mente stava andando sparata in ogni sorta di possibile teoria su chi fosse, cosa volesse dire per il futuro, quali fossero le sue intenzioni… E la sua figura compare alla fine della serie, osservando Maria in lontananza, quindi è chiaramente un appiglio per una possibile terza stagione.
Penso davvero che questo potrà essere lo spiraglio per far sì che Powerhouse Animation tenti il proprio adattamento di Symphony of the Night. Abbiamo un’ombra oscura, esattamente come Shaft alla fine di Rondo of Blood, abbiamo un Belmont in Juste che può finire corrotto da quell’entità, abbiamo Maria e sua madre che hanno chiaramente molte cose da risolvere e infine Alucard ha deciso di rimanere in giro per Parigi.
Ovviamente non è la stessa storia del videogioco, ma questa serie ha già preso parecchie deviazioni e hanno provato più e più volte che sono persone di cui ci si può fidare nel portare la serie in nuove direzioni. Incrocio le dita che se ci sarà una terza stagione per Nocturne, accadrà dopo un balzo temporale così da avere una Maria adulta contro Mefistofele.
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