The Man Who Erased His Name - Un godibile antipasto

Uno dei più grandi ostacoli quando sei appassionato di una serie longeva, con una macro-trama che si estende per tanti capitoli, è quello di coinvolgere altre persone, in particolare tuoi amici, a lanciarsi e provare questa serie.

Per quanto possa essere ben scritta, divertente, appassionante e commovente, è difficile convincere un amico ad investire una grossa parte del suo tempo libero in una serie che, nel caso di Yakuza, ha ormai raggiunto il suo ottavo gioco canonico.

Per questo ero contento quando nel 2020, Yakuza: Like a Dragon ha segnato un punto totale di svolta per la serie, con un nuovo protagonista e gruppo di personaggi a cui potersi appassionare. Per quanto la storia presenti ancora qualche elemento trascinato dal passato, il gioco è completamente un nuovo inizio per la serie ed un passaggio della torcia da Kazuma Kiryu a Ichiban Kasuga come nuovo volto della serie.

Se non avete mai giocato Yakuza e la saga di Kazuma Kiryu vi sembra troppo vasta da approcciare, Yakuza: Like a Dragon può offrire il perfetto compromesso perchè non si porta addosso un carico di continuità tale da farvi sentire completamente persi. E da lì, piuttosto che recuperare il passato, potrete continuare il vostro viaggio guardando al futuro con Like a Dragon: Infinite Wealth

O almeno così pensavo

Arriva il 2023, e le anticipazioni per Infinite Wealth ci mostrano a fianco a Ichiban un Kazuma Kiryu, con un design leggermente diverso dal solito, a ricoprire nuovamente il ruolo di protagonista in quello che, per il momento, sembra essere la sua vera ultima avventura. Non contenta SEGA ha deciso di fornirci un piccolo antipasto, uno spin off che va ad espandere su cosa sia successo a Kiryu durante gli eventi di Yakuza: Like a Dragon, e che servirà da anticipazione per il suo ruolo in Infinite Wealth.

Non lo nego, c’è un lato di me che non è del tutto contento di questa scelta. Kiryu ha avuto una storia fantastica e Like a Dragon è stato un ottimo passaggio della torcia, il futuro avrebbe dovuto vedere Ichiban, e solo lui, al comando della serie. Avere Kiryu in Infinite Wealth come secondo protagonista rischia di essere anche un nuovo scoglio per i neofiti che adesso potrebbero sentirsi costretti a ricominciare tutto dall’inizio.

Ma non voglio correre troppo, riserviamoci questo giudizio definitivo per il futuro, quando dedicherò un blog su Infinite Wealth. Per ora vediamo come si è tenuto impegnato Kiryu dopo gli eventi di Yakuza 6.

Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name

Riguardo la trama

Attenzione, alcuni punti discussi in questo blog potrebbero anticipare alcuni eventi di Yakuza 6, proverò a rimanere il più vago possibile.


L’anno è il 2019, sono passati ormai 3 anni dagli eventi di Hiroshima in cui è morto Kazuma Kiryu, almeno in via ufficiosa. Ora vive come Joryu, rinchiuso in un tempio gestito dai Daidoji: agenti segreti del governo giapponese. Tra un lavoro di protezione e l’altro le giornate proseguono inesorabili, il suo contatto col mondo esterno limitato, nascosto nell’ombra, senza spiccare, perché il mondo non può scoprire che il Drago di Dojima è ancora vivo.


La svolta arriva quando gli viene affidato un lavoro dal suo compagno Kihei Hanawa. Bisogna proteggere uno scambio di lingotti d’oro al porto di Yokohama: un lavoro che sembra facile all’apparenza ma che viene subito trasformato in un’imboscata dalla Yakuza e Hanawa viene rapito. 


L’operazione si rivela tutta una grossa montatura ordita da Yuki Tsuruno, capitano della famiglia Watase, legato all’alleanza Omi. L’ha fatto perché sospettava che Kiryu potesse essere ancora vivo e ha bisogno della sua collaborazione. Masaru Watase, l’attuale presidente dell’alleanza Omi, sta pianificando uno scioglimento dell’organizzazione per il giorno stesso che uscirà di prigione, l’effetto di tale scelta potrebbe scatenare una reazione a catena che potrà rappresentare la fine della Yakuza in tutto il Giappone. 


Tsuruno è in pieno supporto di tale scelta, ma sa bene che, in un clan vasto come la Omi, alcune famiglie si opporranno con violenza, col rischio di una guerra interna. Qui che Kiryu deve rientrare nei loro piani: o decide di aiutarli a spianare la strada per lo scioglimento della Omi, oppure uccideranno Hanawa.


A peggiorare la situazione ci si mette pure la Daidoji. Per loro il fatto che la Yakuza sia riuscita a mettere in piedi un simile siparietto è grave, e temono soprattutto per il fatto che sappiano dell’esistenza di Kiryu. L'ordine da parte loro è quello di ignorare tutto ciò che è successo, rimanere nel tempio e lasciare morire Hanawa. Se non collabora, la Daidoji ha appostati degli uomini ad Okinawa, pronti a prendere d’assalto l’orfanotrofio Morning Glory.


Kiryu è dunque ad un bivio, non può rischiare la vita della sua famiglia, ma allo stesso tempo non può permettersi che Hanawa muoia per colpa sua. Quale sarà la scelta che prenderà?


Kiryu, un uomo smarrito

“Un’altra notte cala su Tokyo, un'altra notte spesa a fare da ombra a qualche ricco politico o ragazzino esaltato, che gioca a fare il grande con la reputazione del padre. Un’altra notte a prendere a pugni gli idioti che importunano clienti. 

Una routine che mi lascia indifferente. 

Tutte le notti mi ritrovo qui in qualche squallido bar un bicchiere di whisky in una mano, una sigaretta accesa nell’altra. 

In questa città in preda al caos che non sa fermarsi un attimo, ripenso a ciò che ho perso, ma è stato il prezzo da pagare per proteggere coloro che amo. 

Ho rinunciato alla mia vita, la mia famiglia, i miei amici, persino il mio nome, la mia esistenza è ora solo di un’ombra. Ogni giornata si sussegue un nuovo lavoro, mi confondo tra la folla, passo inosservato, col terrore di essere riconosciuto. 

Il mio mondo è ormai racchiuso tra le mura di un tempio. Una prigione eterna per la sicurezza di chi tengo nel cuore.”


Questo gioco ha una partenza fantastica, dall’introduzione possiamo percepire tutto l’astio che ha Kiryu per questa nuova vita: senza il suo iconico aspetto sembra un qualunque impiegato giapponese. Nei bar si nasconde nell’ombra, con l’entusiasmo completamente drenato dal suo volto, sommerso dal peso del suo sacrificio. Una vita rinchiusa tra le mura di un tempio a soddisfare ogni richiesta dei Daidoji senza replica, quando a lui non viene concesso nemmeno osservare il suo vecchio mondo da lontano.


Non avevo mai visto un lato di Kiryu così pieno di risentimento. Rispetto ai giochi del passato abbiamo un uomo che sembra trascinarsi verso ogni giornata, nonostante tutto non smette di essere fedeli ai suoi principi. Ha fatto una promessa, e dunque pagherà il prezzo che deve pagare e darà tutto se stesso per la causa. Ma non per questo deve mostrare gratitudine a dei carcerieri che lo trattano alla stregua di una piaga che vorrebbero poter uccidere senza remore. Anche loro, almeno all’apparenza, possiedono quel minimo di decenza per rispettare un patto.


Se avete già giocato a Yakuza: Like a Dragon sapete dove questa storia andrà a parare e di come si andrà a risolvere. Non per questo risulta priva di mordente, in quanto i personaggi sono estremamente godibili. 



Hanawa all’inizio avrei voluto picchiarlo a sangue, in quanto trattava Kiryu come un completo stronzo, ma andando avanti col gioco vede tutto ciò che Kiryu è disposto a fare per lui e si ammorbidisce molto, diventando una delle parti migliori di questo gioco, specie nel finale. 


Yuki Tsuruno è il mio secondo personaggio preferito di tutta questa vicenda. È chiaro che stia cercando di usare Kiryu più per obbligo verso il suo capo, ma allo stesso tempo cerca onestamente di aiutarlo e si confida con lui sullo stato attuale della Yakuza, e come ci sia bisogno che sparisca per sempre. I due sviluppano un bel rapporto, per quanto spesso Tsuruno si ritrova in situazioni da spalla comica davanti alle prodezze più estreme di Kiryu.


Homare Nishitani III si merita il premio per il cattivo più sopra le righe che questa serie abbia mai visto, e per una serie che ha già un personaggio completamente pazzo come Goro Majima, è decisamente un traguardo non da poco! Nishtani è il patriarca del clan Kijin, venera Watase come se fosse un padre, adora la vita da Yakuza e sarebbe il primo ad innalzare il clan in rivolta in caso di scioglimento. Uno sbarbatello esaltato, figlio di papà con troppi soldi, troppo potere e completamente schizzato di mente: insomma, un personaggio che adori odiare.


La mia scena preferita in assoluto è stata quando Kiryu, per cercare di attirare Nishitani in uno scontro diretto, ha deciso di passare l’intera notte a Sotenbori a folleggiare, invitando anche più sottoposti possibili della famiglia di Tsuruno. Puoi dire davvero di avere vissuto senza aver assistito alla scena di un gruppo di Yakuza 50enni cantare in gruppo canzoni di natale ad un Karaoke? Secondo me no! 

Scene assurde e divertenti come queste sono il motivo per cui amo questa serie.


Sapere come questa trama va a finire non è tanto un problema, quanto la sua durata, almeno per me. Questo gioco è il più breve di tutta la serie e di riflesso ci sono punti in cui la trama sembra voler correre troppo. Per quanto sia ricca di momenti fantastici, mi ha lasciato quel sentore che, se solo avessimo avuto qualche ora in più, sarebbe potuto essere ancora più appagante. Mi rendo conto che questa non era la portata principale, questo doveva servire solo a re-introdurre il personaggio di Kiryu in tempo per Infinite Wealth e da quel punto di vista mi sento dire che ha avuto successo.


Riguardo il gameplay

Nonostante la deriva da JRPG a turni di Yakuza: Like A Dragon, per questo capitolo si è deciso di fare un piccolo passo indietro e ritornare al tipico stile d’azione dei capitoli precedenti. 


Questa volta ci troviamo nella città di Sotenbori, ad Osaka, il cuore dell’Alleanza Omi. Nonostante sia una delle più piccole presenti nella serie non è certo meno densa di contenuti. I classici intrattenimenti come Karaoke, sale scommesse, sale giochi arcade, golf e biliardo sono sempre presenti; abbiamo il grande ritorno delle corse di Mini 4WD e la città è sempre piena di persone che hanno bisogno del nostro aiuto per risolvere i loro problemi.


In particolare, non esitate a lanciare nel canale il tecno-dipendente, da ChotDDT, così che possa rinfrescarsi le idee.



Grazie alla Rete di Akame, in questo gioco sarà molto facile tenere traccia di ogni singolo obiettivo secondario a nostra disposizione. È anche un metodo estremamente facile per riuscire ad accumulare denaro, il quale sarà estremamente importante in questo gioco.


Per via della sua natura compatta e veloce il sistema di potenziamento del personaggio è molto basilare e limitato. Non abbiamo esperienza per salire di livello, bensì ogni singola abilità a nostra disposizione dovrà essere sbloccata con un pagamento in denaro sonante, quindi siate generosi nell’aiutare il prossimo.


Un’altro eccellente modo per accumulare soldi è dedicarsi alla nuova arena, che in questo gioco diventerà il vostro passatempo principale se puntate ad essere completisti. In generale non ho mai dedicato troppo tempo all’arena nei giochi di Yakuza, ma in questa ho fatto un'eccezione. Non solo perché le ricompense sono estremamente sostanziose, ma soprattutto perché ho trovato il nuovo sistema a squadre molto divertente.


Facendo missioni secondarie e parlando ai vari promoter dell’arena, potremo ottenere una squadra di combattenti. La suddivisione è abbastanza semplice: Attaccanti, Difensori e Curatori. Una volta assemblata la squadra, scenderanno in campo assieme a Kiryu per combattere gli avversari in delle caotiche risse dove vince la squadra che rimane in piedi.


Questa semplice aggiunta mi ha reso l’arena molto godibile, nonostante a tratti ci siano dei picchi di difficoltà che ti forzano al grinding. Il caos che si viene a creare in queste situazioni è davvero divertente, ed aiuta come il combattimento action in questo gioco sia forse il migliore in assoluto dell’intera serie.



Kiryu si muove fluido come il burro, i tempi di attesa per l’inizio dei combattimenti sono inesistenti e sono persino inclusi due stili di combattimento: Agente e Yakuza. Yakuza è il classico stile di Kiryu, onestamente abbastanza scarno, ma se cercate uno stile diretto ed efficace focalizzato sui danni non dovete guardare oltre.


Agente è invece uno stile carico di divertimento. I danni sono minori specialmente se ci limitiamo ai soli pugni, ma il succo di questo stile giace appunto in un controllo delle masse pazzesco, una quantità disarmante di contrattacchi da usare e soprattutto, gadget! 


I gadget in questo stile vi faranno sentire come se foste usciti dall’ultimo film di Mission Impossible. Abbiamo scarpe con razzi incorporati per caricare e sfondare le difese, sigarette esplosive che fanno dei danni pazzeschi con un buon tempismo, droni per causare fastidio ai nemici e abbassare la loro guardia, ed infine il gadget migliore di tutti: un rampino che esce direttamente dal nostro orologio da polso.


Non potete immaginare quanto mi sia divertito un mondo ad usare tutti questi oggetti! Specialmente il rampino che, contro i nemici più deboli, era l’apertura per tantissime combo aeree. Il sistema di combattimento mi ha divertito così tanto che mi sono spinto a fare ogni sfida possibile e, senza che me ne rendessi conto, ho affrontato per la prima volta uno dei superboss della serie,  gli assassini del clan Amon.


È stata una battaglia durissima che anche a difficoltà normale ha messo a dura prova le mie abilità, un grosso muro che ho superato a forza di puro attrito, con nervi saldi, cure costanti e un approccio mordi e fuggi, dove era più importante che io riuscissi a sopravvivere. Alla fine ce l’ho fatta, ero esausto ma è stato anche il momento in cui ho guadagnato il mio primo Platino in un gioco di Yakuza, il tutto in solo 30 ore!


In Conclusione

Nonostante abbia un minimo di riserve sul ritorno di Kiryu in un ruolo così prevalente, non posso fare a meno di adorare questo capitolo. Forse un po' troppo breve e ti lascia quel sentore di voler qualcosa di più, sembra quasi un antipasto più che un'avventura completa.


Questa è la storia di un uomo che si sente distrutto tra due mondi, che sente il peso delle sue scelte, che nonostante tutto sente la mancanza della vita che ha lasciato e a cui vorrebbe tornare, e tutto questo è reso perfettamente da un Kiryu più pessimista e stanco rispetto al solito.


Non penso sia possibile consigliare questo gioco se non avete mai giocato a Yakuza. Questo non è assolutamente un titolo da cui partire. Se invece siete fan appassionati è quasi un obbligo giocare questo capitolo prima di lanciarsi nell’avventura con Infinite Wealth.


Quindi non esitate, il gioco è disponibile ovunque e se la breve durata vi preoccupa potete benissimo attendere uno sconto, dato che accadono spesso per questa serie. Purtroppo il gioco è disponibile solo in digitale in occidente e dovrete ricorrere all’importazione se volete una versione fisica, il che ve lo farà costare molto di più del prezzo base. Sinceramente, ritengo che SEGA abbia fatto un’infamata da questo punto di vista. 

Ci tengo a completare la mia collezione fisica di Yakuza!

Quindi se non avete ancora giocato questo capitolo lanciatevi e fatemi sapere come avete trovato la vostra avventura. Nel nostro prossimo appuntamento con la serie di Yakuza, parleremo dell’ottavo capitolo: Like a Dragon, Infinite Wealth! Per chi è rimasto invece, spostiamoci nella… 

SEZIONE SPOILER - Procedi a tuo rischio e pericolo

Vorrei spendere brevemente due parole su Shishido, un personaggio che viene presentato un pò come il rivale del gioco per poi diventare il vero boss finale, in un twist che mi ha sorpreso.


Kosei Shishido non ha avuto una vita facile. Da giovane è stato sommerso dai debiti, e per ripagarli è finito nelle fosse dell’arena, sotto il pugno di Nishitani. Nishitani nella sua follia ha sempre spinto Shishido oltre il limite, non solo resistere alle battaglie nell’arena ma anche a giorni di torture che si spingevano oltre, fintanto che riusciva a sopravvivere. Shishido, di suo credito, non ha mai ceduto.


Fu Tsuruno a salvarlo da quella vita e trovargli un posto nella famiglia Watase, lontano da quell'inferno. Grazie a quelle esperienze che l'hanno temprato fisicamente, Shishido è salito in fretta nei ranghi diventando un temibilissimo luogotenente, imponente come una montagna, che comunque si sente come un pesce piccolo in un oceano.


Shishido odia Kiryu per ciò che rappresenta: un uomo che è stato in grado di raggiungere la vetta dell’organizzazione, diventare una leggenda vivente, ma che è sempre scappato dalle sue responsabilità invece di prendere il posto che gli spettava. Per lui il fatto che Kiryu preferisca una vita da civile è un insulto, così come il fatto che voglia aiutare Watase a sciogliere la Yakuza.


Per Shishido gli uomini come loro sono grandi solo per il fatto di aver vissuto nell’ombra della legge, fuori nella vita di tutti i giorni. Come normali civili non sarebbero nessuno, cosa gli rimarrebbe? Essere la feccia della società? 


Shishido è un uomo che ha conosciuto solo soprusi, violenza e la legge del più forte. Per lui esiste solo quello per tirare avanti e sopravvivere: dimostrare di essere sempre il più forte e determinato e schiacciare chiunque osi impattare la sua autorità.


Shishido tra i vari cattivi di Yakuza è forse uno di quelli più viscerali e brutali che abbiano tirato fuori a livello di motivazione, comprensibile per un uomo come lui che ha trovato l’unica vera forza e stabilità nel mondo criminale. Per lui non c’è altro posto, ed è giustamente pronto a difenderlo con le unghie e i denti. Considerando che viene rapito dalla Daidoji al termine del gioco, questa potrebbe non essere l’ultima volta che lo vedremo in azione.



Infine devo assolutamente parlare della scena più bella del gioco, una scena che avrete probabilmente visto in giro nei social sotto forma di GIF che non rende per niente giustizia a tutto questo.


Al termine del gioco, Hanawa, per dimostrare un pò di gratitudine a Kiryu, decide di fargli un regalo, una registrazione fatta da una telecamera di sorveglianza a Okinawa. Yumi e Taichi, due dei bambini di Kiryu, sono in visita alla sua tomba al cimitero e si accorgono della telecamera. I due pensano che ad averla messa sia stato proprio Kiryu, quindi decidono di lasciargli un messaggio video. 


In esso gli raccontano della loro vita in questi ultimi anni, dei suoi insegnamenti che hanno sempre conservato nel loro cuore, di come sperano che lui sia vivo e li stia tenendo al sicuro, di come la sua influenza li ha resi gli uomini e donne che sono oggi e che non smetteranno mai di ricordarlo.


Durante il video vediamo lo schermo lentamente tremare, il singhiozzare di Kiryu sempre più intenso e lo schermo lentamente macchiarsi delle sue lacrime, che iniziano a scorrere copiosamente senza ritegno in un'esplosione di pura emozione. Finalmente ha potuto rivedere i suoi figli dopo tanti anni.


Un uomo come Kiryu che anche nei momenti più tristi ha sempre mantenuto la sua facciata stoica, qua non riesce a trattenersi e crolla completamente. È una scena assolutamente eccezionale, e scene come queste sono il motivo per cui ho davvero tanto a cuore questa serie.


Spesso con i miei amici parlo più dei momenti più esagerati e divertenti, perché non voglio rovinare questi momenti a chi lo vorrà giocare per la prima volta. Mi rendo conto che forse ne faccio un disservizio perché per tutte le risate e assurdità che questa serie sa regalarci, è anche in grado di prenderci a pugni e farci piangere.


Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo spin off? Siete contenti del ritorno di Kiryu? Pensate che questo gioco sia stato troppo corto per quello che era? Pensate che non abbia aggiunto niente di sostanzioso? Fatemelo sapere in un commento, vi aspetto con ansia!


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