Another Code Recollection - Un remake completamente inaspettato

Vi è mai capitato di fare un salto in un negozio di videogiochi, scavare nello scatolone dei giochi usati e lanciarvi su un gioco che non avevate mai sentito nominare, ma con qualcosa nella copertina che vi catturava? È esattamente quello che successe con me quando mi capitò tra le mani Last Window: Il segreto di Cape West, una piccola avventura investigativa per Nintendo DS.

Quello fu il mio primo approccio con i giochi di Cing, una casa giapponese che è stata attiva dal 1999, fino a chiudere nel 2010 per bancarotta, con Last Window come ultimo gioco. La casa era specializzata in avventure grafiche, e sembravano davvero appassionati al genere investigativo.

Last Window era un gioco davvero particolare: adoravo il fatto che dovessi usare il DS in verticale come fosse un libro, adoravo lo stile di animazione dei personaggi che ricordava molto il video Take On Me degli A Ha. La storia era anche molto interessante: nei panni del detective Kyle Hyde dovevamo scoprire i segreti di questo complesso di appartamenti e di conseguenza i segreti dei condomini.

Dopo Last Window ho cercato in lungo e in largo di recuperare il resto dei loro giochi. È un vero peccato che un team che avesse idee così uniche abbia dovuto chiudere; Oggigiorno i loro giochi sono diventati un pò un culto per gli appassionati, ma non hanno mai riscosso un vero enorme successo.

Nonostante la bancarotta, gli ex membri di Cing sono ancora attivi nell’industria, e lavorano per Arc System Works. Nel 2016 tentarono di rilanciarsi con una nuova, seppur brevissima, avventura grafica per Nintendo 3DS chiamata Chase: Cold Case Investigations - Distant Memories: un gioco che poteva essere un nuovo inizio, ma riuscì a malapena a farsi notare.

La vera svolta arriva nel 2023, quando dal nulla in una Nintendo Direct arriva l’annuncio di Another Code: Recollection, un remake totale dei due capitoli di Another Code usciti rispettivamente per Nintendo DS e Wii. Ero al settimo cielo all’annuncio, non credevo possibile che un revival sarebbe stato possibile, e naturalmente è stato un acquisto istantaneo.

È passato più di un anno ormai, gli ex-Cing hanno rilasciato un nuovo gioco esclusivo per Nintendo Switch 2 e volevo fare un balzo indietro per aiutare alcuni di voi a riscoprire queste piccole perle, e magari dargli una vera chance.



Another Code: Recollection

Riguardo la trama

La trama è suddivisa in due storie: Due memorie e Viaggio al centro della memoria. Entrambe vedono come protagonista Ashley Mizuki Robins, una ragazza adolescente figlia di due scienziati Richard Robins e Sayoko Kitazato


I due sono esperti nel campo delle neuroscienze, in particolare lo studio della memoria, e stavano lavorando ad un progetto chiamato Another, una macchina in grado di estrarre e modificare la memoria. Un giorno però il progetto venne interrotto: Sayoko venne assassinata quando Ashley aveva solo tre anni, e da allora suo padre è scomparso e lei vive con sua zia Jessica. 


Due Memorie ha inizio Il giorno del suo 14esimo compleanno. Ashley riceve un pacco da suo padre, contenente un dispositivo elettronico chiamato DAS, insieme anche ad una lettera di invito per incontrarsi a Blood Edward Island. Ashley incoraggiata da sua zia Jessica, decide di accettare l’invito in modo da poter finalmente conoscere suo padre.


Giunta sull’isola fa la conoscenza di D, il fantasma di un ragazzo adolescente che aleggia lungo la magione dell’isola. Non ricorda nulla del suo passato, ma sa che deve scoprire qualcosa in modo da poter finalmente riposare in pace. Insieme i due iniziano ad esplorare l’isola, entrambi alla ricerca di risposte per il loro passato.



Viaggio al centro della memoria è ambientato due anni dopo gli eventi di Due Memorie. Dopo essersi riuniti e avere vissuto assieme per qualche tempo, Richard e Ashely vengono nuovamente separati. Richard accetta un lavoro a Lake Juliet per una compagnia chiamata JC Valley, nonostante la promessa di tornare a casa durante i weekend, lui inizia a tornare a casa sempre meno e ormai non si vedono più da 6 mesi.


Nuovamente sarà una lettera di invito a scatenare gli eventi, questa volta per un campeggio di famiglia di un weekend a Lake Juliet. Ashley non è per niente entusiasta della notizia all’inizio, ma alla fine decide di cedere e raggiungere suo padre al campeggio. Una volta arrivata, Il suo zaino viene rubato da un ragazzo alla fermata dell’autobus.


Giunta al campeggio Ashley denuncia il furto e inizia subito a mettersi alla ricerca del responsabile. In quel momento alcuni ricordi dal passato lentamente iniziano a riaffiorare: Ashley è già stata in questo luogo insieme a sua madre. Decide dunque di rimanere e scoprire il segreto riguardo Lake Juliet e JC Valley.


Entrambe le storie sono investigative, e nei panni di Ashley dovremo esplorare varie location e cercare di scoprire i misteri del posto e delle persone coinvolte nella vicenda. Il tema principale è quello appunto di riscoprire le memorie perdute e la verità riguardo eventi potenzialmente traumatici del passato di una persona.


In Due Memorie, ad esempio, sia Ashely che D sono accomunati dal fatto di aver assistito in tenera età all’omicidio di una persona a loro cara e lo shock gli ha fatto perdere completamente il ricordo di quegli eventi. Il messaggio finale è che non bisognerebbe scappare da queste realtà dolorose, ma trovare la forza di elaborarle in modo da andare avanti.


“Conoscere la verità può essere doloroso, ma alla fine è sempre la scelta migliore”

Ho adorato soprattutto l’atmosfera in Due Memorie. Girare in questa vecchia casa, a tratti in rovina, per scoprire vari frammenti di storia della famiglia di D e della tragedia che si è consumata in quel luogo è stato qualcosa che mi ha trascinato fin da subito, e ancora oggi Villa Edward  è la mia parte preferita dell’intero gioco, al punto che in principio l’assenza di un’atmosfera simile era il motivo per cui non stavo apprezzando allo stesso modo il seguito.


Viaggio al centro della memoria è un capitolo che è fin dal principio molto più gioviale, essendo ambientato in un campeggio americano piuttosto che in una villa ottocentesca. Vi sono anche molti più personaggi e molti di loro hanno la stessa età di Ashley, non è presente la stessa sensazione di solitudine che si avverte nei corridoi di Villa Edward.


Alcuni dei conflitti iniziali sanno molto di dramma adolescenziale: Richard che si comporta da padre eccessivamente ignaro, Ashley sempre più frustrata dalla situazione…anche il primo approccio tra Ashley ed Elizabeth, una ragazza conosciuta al campeggio, è carico di gelosia ed Elizabeth stessa che si comporta come la peggio ragazzina viziata. 


Ma dopo aver digerito il drastico cambio di setting, ed essermi abbandonato al sentore da vacanza estiva del campeggio di Lake Juliet, tutto ha iniziato a cliccare e sono riuscito ad immergermi più nella storia, specialmente col nuovo compagno di viaggio per Ashley in questa storia, Matthew Crusoe.



Matthew in questo capitolo serve un pò la stessa funzione di D in Due Memorie: è un ragazzo con problemi di memoria dovuti ad un trauma passato, che si trova a Lake Juliet per scoprire la verità sulla sparizione del padre. Il padre stava costruendo un Resort per il lago che poi fu interrotto dopo accuse di inquinamento, questo mandò la sua compagnia in bancarotta ed è scomparso da più di 5 anni. 


Da allora Matthew non ha mai smesso di cercarlo e quest’anno è la sua ultima occasione per riuscire a scoprire dove si trova, dato che in autunno sarà costretto a seguire suo zio in Inghilterra dove rimarrà fino alla maggiore età. In aggiunta a questo c’è un segreto che Matthew tiene nascosto negli antri della sua memoria, un segreto che si risveglia ogni volta che si avvicina alla torre dell’orologio.


Se c’è una tematica che è molto presente in questo gioco ancora di più che nel precedente è quello dei conflitti tra famiglie: Ashley sta cercando di creare un vero legame con suo padre Richard e scoprire di più sulla morte di sua madre; Matthew è disperatamente alla ricerca del padre; Elizabeth è in rotta con suo padre per via di un fidanzamento che non approva e una donna anziana, Charlotte, ha perso da anni i contatti con la figlia.


Sono tutte storie trattate in maniera molto delicata e che ho trovato molto coinvolgenti, alcune di esse sono state leggermente modificate rispetto alla versione originale per Wii e, facendo un confronto, ogni singola scelta fatta in questo remake mi è sembrata quella migliore, specialmente per quanto riguarda l’antagonista principale di Viaggio al Centro della Memoria.



L’unico grosso problema di come tutte queste storie sono presentate è che sono tutte caricate all’inizio, mentre la storia di Ashley è tutta concentrata negli attimi finali del gioco. Non solo questo crea un ritmo strano, ma dà anche l’impressione che non si stia facendo un vero progresso nella trama della protagonista. Questo era reso molto meglio in Due Memorie, dove le storie di Ashley e D proseguivano in maniera abbastanza parallela.


Avrei anche voluto che ci fossero state più scene aggiunte di Ashley e Richard insieme, per un gioco che mette così tanta enfasi sui rapporti familiari, è strano vedere come quello tra la protagonista e suo padre sembra essere quello più messo da parte.


Ho apprezzato tantissimo la presentazione di questo gioco, Taisuke Kanasaki ha da sempre guidato la direzione artistica di questi titoli, e con questo remake ci sono tantissime bellissime illustrazioni in stile acquerello, che secondo me han cercato di replicare al meglio possibile in questo gioco. 


I colori sono accesi e vivaci, molti dei design sono stati revisionati e li trovo bellissimi, specialmente i personaggi in Viaggio al Centro della Memoria sono stati tutti revisionati al meglio. Ho adorato esplorare ogni location, e ci sono anche molti tocchi carini come la mappa che viene costantemente aggiornata con delle note e appunti presi da Ashley durante l’esplorazione.


La musica fa il suo lavoro perfetto per essere il più rilassante possibile, con le sue delicate note di pianoforte e synth, i motivi delle varie canzoni restano impresse per molto tempo dopo aver giocato. Per quanto non sia un genere che ascolto spesso, dato che sono una persona da generi più energici, rimane comunque una delle mie colonne sonore preferite. 


Soprattutto fatemi sapere se pure voi dopo aver giocato questo gioco, avete avuto il tema del campeggio di Lake Juliet incastrato in testa per minimo due settimane!


Riguardo al Gameplay

Cominciamo col dire che questi non sono certo titoli a cui ti affezioni per il gameplay, il succo è tutto nella trama quindi se non l’avete trovata appetibile, non penso che il resto possa farvi cambiare idea.


Nei panni di Ashley dovremo esplorare le varie zone in cui ci troviamo e scoprire come procedere, principalmente risolvendo enigmi o trovando particolari oggetti chiave. Gli enigmi sono molto semplici e rispetto alla versione originale, un po ' semplificati.


Questo perchè in origine questi giochi cercavano di sfruttare a pieno le gimmick delle loro console: doppio schermo, touchscreen e microfono nel caso del Nintendo DS, oppure i controlli di movimento della Nintendo Wii. Alcune di queste feature sono presenti nella Nintendo Switch, ma si è deciso di non sfruttarli in modo da non dover costringere i giocatori a dover usare la console in portatile piuttosto che fissa o viceversa.


L’unica gimmick che viene utilizzata per un paio di puzzle è il giroscopio presente nei Joycon o nel Pro Controller, per il resto sono semplici enigmi di logica che possono essere risolti col semplice utilizzo del controller. La feature più carina è quella che sfrutta la modalità fotografica del dispositivo in mano alla nostra Ashley, il DAS, che nella versione originale era modellato sul Nintendo DS, qua rispecchia invece una Nintendo Switch. 


Potremo prendere foto di oggetti nella casa e sovrapporli per fare in modo di scoprire soluzioni a determinati indizi, o tenercele semplicemente come appunto per evitare di dover prendere note su carta. È una trovata che mette un pizzico di pepe in un gioco la cui difficoltà è tenuta abbastanza bassa.





Tenendo pure conto che il grosso degli enigmi è concentrato nella storia di Due Memorie, mentre invece Viaggio al centro della memoria è molto più verboso e incentrato su interazioni tra personaggi, c’è anche la possibilità che per un buon pezzo del gioco ci si limiti ad un simulatore di passeggiate.


L’esplorazione inoltre non sarà un problema, le mappe sono molto chiare e dettagliate, e nel caso vi trovaste persi e non sappiate come continuare, basta premere l’analogico sinistro per avere una bussola su schermo che guiderà il giocatore passo per passo, giusto per essere certi che nessuno possa mai avere problemi.


L’aggiunta del remake che ho trovato più carina sono questi origami QR Code collezionabili che possiamo scannerizzare con la modalità fotografica e contengono dei mini estratti di un diario di Richard Robins, che penso fossero un modo molto carino per dare più spazio ad un personaggio che purtroppo ha avuto un tempo su schermo molto ridotto.


Insomma, se volete un pò di pepe e intrigo di enigmi nei vostri giochi investigativi, di certo non lo troverete qui. Io sono stato preso molto dalla storia per cui questa facilità disarmante non mi è pesata, ma posso capire che qualcuno possa trovarla noiosa se la storia non riesce a catturarlo.


In Conclusione

Personalmente ho amato questi giochi nella loro versione originale e nel momento in cui hanno annunciato il remake mi sono lanciato all’istante, e non sono rimasto per niente deluso. Due Memorie è rimasto quasi intatto rispetto a com’era su DS e le aggiunte fatte in Viaggio al Centro della Memoria l’hanno reso la versione definitiva di quella storia. 


Se devo vedere un grosso neo in tutto questo è sicuramente il prezzo richiesto per questo gioco. È un'esclusiva Nintendo Switch, quindi anche nella versione fisica il prezzo è ovviamente 60€, e per quanto adoro questa serie, posso capire se per qualcuno possa essere una dura pillola da digerire.


Per quanto siano remake rifatti completamente da zero, si tratta comunque di due avventure molto semplici che hanno una durata che raggiunge la ventina di ore… Un po' arduo giustificare il prezzo pieno.


Ovviamente io ve li consiglio, dato che ho amato questi giochi. Adoro l’atmosfera, adoro i personaggi, adoro le musiche. Giocare questi giochi è quasi come terapeutico per me, un cibo di conforto e spero che un giorno Arc System Works dia il via libera per continuare questa serie con un nuovo capitolo.


Semmai deciderete di giocarlo, fatemi sapere cosa ne pensate: vi è piaciuto? vi ha annoiato? Quale delle due storie è la vostra preferita? Ci sono cose che avreste preferito fossero trattate in maniera più approfondita? Fatemelo sapere con un commento… Nel frattempo per chi di voi che ha già giocato questo capitolo, seguitemi nella…

SEZIONE SPOILER - Procedi a tuo rischio e pericolo


Due Memorie è rimasto molto simile a com’era in origine. Mi spiace solamente che in Due Memorie non siano stati neanche lontanamente sottili con Bill mentre fingeva di essere il padre di Ashley.

Bill era un amico di Richard e Sayoko, e dopo la decisione di lei di abbandonare il progetto Another per mettere su famiglia con Richard, è improvvisamente impazzito vedendolo come un tradimento, uccidendo così Sayoko. Il gioco sostiene che il motivo fosse puramente monetario, ma c’è qualcosa nel modo in cui Bill si esprime che fa intuire una gelosia verso Sayoko e Richard, come se fosse attratto da lei.


Bill inizialmente ha un ruolo manipolatorio, cerca di usare l’ingenuità di Ashley per spingerla a concludere Another, ma il gioco non è per niente sottile nel far comprendere che ha ulteriori motivi per come si sta comportando e potrebbe non essere del tutto sincero. 


Consideriamo anche il fatto che Ashley non ricorda la persona che ha sparato a sua madre, e Richard era uno dei sospettati. Bill poteva sfruttare molto di più questo aspetto per rivoltare padre e figlia contro loro stessi. Invece Bill è focalizzato sul completare Another e completamente incurante di Ashley.



I migliori cambiamenti sono stati in Viaggio al Centro della Memoria. Ho già citato Elizabeth, una ragazzina che nell’originale era insopportabile, il perfetto stereotipo della ricca ragazza viziata. In questa versione mantiene comunque il suo atteggiamento altezzoso, soprattutto nei confronti di Ashley, ma c’è una scena di confronto tra loro due che ho trovato bellissima verso la fine.


Elizabeth non è solo arrabbiata con suo padre per il suo matrimonio con Sofia, è anche in crisi con la sua passione principale, il canto. Lei e dei suoi amici hanno una band e sono vicini a debuttare, Elizabeth ha ereditato la passione del canto da sua madre e ha sempre cercato di seguire le sue orme.


Nel momento del debutto, la sua autostima crolla: inizia a non sentirsi abbastanza, a paragonarsi a sua madre, ad avere paura di non essere alla sua altezza. Ed è in quel momento che Ashely la sprona a smetterla di preoccuparsi e paragonarsi a sua madre. Lei dovrà cantare la sua musica e tracciare la sua strada. È stato un bel momento e mi ha fatto riscoprire apprezzamento per un personaggio che non ho apprezzato molto nella sua versione originale.


È lo stesso vale per l’antagonista principale, Ryan Gray. Nell’originale non era tanto diverso da Bill, uno scienziato con pochi scrupoli e problemi irrisolti che vuole usare Another per soldi, e ha bisogno di usare Richard e Ashley per completare il suo piano. In questa versione invece gli hanno dato molti più livelli rendendolo un personaggio molto più complesso.



Ryan Gray è in realtà quello che rimane di Ryan Fitzgerald, figlio di Judd Fitzgerald, fondatore della JC Valley. Da bambino era rimasto traumatizzato dalla perdita della madre e da allora aveva smesso di parlare. A Judd venne in mente il concetto di Another e con esso avrebbe potuto eliminare i ricordi del trauma da Ryan e farlo tornare il ragazzino di prima. Qualcosa però va storto durante il test, e Ryan muore… Quello che sopravvive però, sono i suoi ricordi.


I ricordi contenuti a JC Valley iniziarono col tempo ad assumere coscienza di loro stessi e in questa forma poterono sopravvivere come una specie di intelligenza artificiale. Dopo la morte di Sayoko e Judd, non rimase vivo nessuno al corrente della sua possibile esistenza. Sentendosi sempre più solo e isolato, voleva ritornare a sentirsi vivo, ed è così che decise di sfruttare Ashley per un singolo scopo: Impiantare in lei i ricordi di Sayoko, così che Sayoko potesse rinascere nel corpo della figlia.


Ryan era legatissimo a Sayoko quando era bambino, e pensava che una volta riportata in vita una delle persone a cui teneva di più, che sapesse della sua esistenza, poteva ritornare a considerarsi vivo invece che un semplice spettro che esiste in un deposito dati di un laboratorio, deposito dati che inoltre sta deteriorandosi e potrebbe non durare in eterno. 


Questo conflitto esistenziale di Ryan, unito al suo conflitto familiare, e anche alla discussione etica su come Another sia una macchina che per quanto utile è anche pericolosa per la sua manipolazione mentale, incapsulano perfettamente i migliori aspetti di Another Code. Trovo questa versione molto più interessante di uno scienziato senza morale che vuole arricchirsi, nonostante i livelli estremi di pseudoscienza in gioco.



È chiaro giocando le versioni originali che la macchina di Another avrebbe dovuto giocare un ruolo più grosso, ma considerando che questi giochi non andranno mai oltre quanto già abbiamo, sono contento che questa macchina sia più un accessorio in questa storia rispetto a l'attrattiva principale, perchè, sinceramente, sono molto più interessato ai personaggi.


Mi piace scoprire i drammi della famiglia Edward e la loro tragedia che in una notte ha distrutto un’intera famiglia; Vedere Matthew fare i conti il trauma della morte della sorella e riuscire a ritrovare suo padre dopo tanti anni; Aiutare Elizabeth a ritrovare fiducia in se stessa per seguire il suo sogno; Riunire Charlotte con sua figlia dopo decenni che non si parlavano.


Sono tutta una serie di momenti che sanno rendermi triste e allo stesso tempo scaldarmi il cuore, e penso che sia quello il punto di forza maggiore dei giochi di Cing, non tanto il mistero principale, quanto le persone che incontriamo e aiutiamo lungo la strada per risolverlo.


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